"Infernetto e Dintorni" è un blog realizzato dell'Associazione Culturale Infernetto e Dintorni, ideato con lo scopo di agevolare lo scambio di opinioni tra gli abitanti dell'Infernetto e del X Municipio, ex XIII Municipio. L'obiettivo del blog è di fornire visibilità circa l'urbanizzazione del quartiere e le criticità ad essa connesse. Divulghiamo informazioni, condividiamo emozioni. L'Associazione è stata promotrice ed è stata fra i Soci Fondatori del Coordinamento Infernetto fino al 09/04/2016.

CERCA NEL BLOG

sabato 17 giugno 2006

CASSONETTO: QUESTO SCONOSCIUTO

I cassonetti in via Boezi.

La foto scattata oggi pomeriggio ritrae la situazione dei cassonetti di via Boezi di fronte l'iperstore GS.

Non è proprio quello che si può definire un "bel vedere", ma è certamente la quotidianità che tutti noi siamo abituati ormai a vedere e subire.

Cassonetti stracolmi, con il pattume finanche fuori e addirittura depositato in strada. Non me ne intendo, ma non credo ci voglia un esperto per capire che la situazione è assai grave.

In un quartiere giovane come il nostro, quante saranno le probabilità che un bambino passando vicino a dei cassonetti come questi, si possa far male con qualche residuo di vetro, latta, liquame velenoso, o quanto altro? E la responsabilità di chi sarebbe? Del comune che non ha ancora preso in carico le vie dell'Infernetto? Dell'azienda addetta al recupero del pattume? Del proprietario della casa più prossima all'accaduto? Oppure, verosimilmente, non si troverebbe mai alcun responsabile?

Un responsabile è certamente lo scarso numero di cassonetti messi a disposizione.

Lasciando solo un momento da parte l'aspetto igienico (cosa da non sottovalutare visto l'avvicinarsi della stagione calda), come può sentirsi un abitante del quartiere che si trova davanti la propria abitazione un simile spettacolo, specialmente dopo aver pagato o dopo aver stipulato un mutuo per centinaia di migliaia di euro?

Poi basta uscire dall'Infernetto per vedere che la situazione dei quartieri limitrofi (AXA, Casalpalocco, Acilia, Ostia...), non è assolutamente la stessa.

domenica 4 giugno 2006

30 ANNI: UN INCROCIO, TANTE IDEE E TROPPI INCIDENTI (2^ parte)

Il sovrappasso in via Laurentina.

Con riferimento alla 1^ parte di questo articolo, se si percorre la via Laurentina, arrivati all'intersezione con viale dell'Atletica e via del Tintoretto, troviamo un sovrappasso in legno, (forse è li che si sono ispirati) che permette ai pedoni, ai diversamente abili ed ai ciclisti di attraversare il nodo stradale da poco realizzato, composto da un consistente numero di bivi ed un sottopasso stradale.

Quello che un tempo era il famoso incrocio delle Tre Fontane (lo stesso che, prima della neo realizzazione viaria, per oltrepassarlo occorrevano dai 15 ai 30 minuti a seconda delle condizioni del traffico), oggi è uno degli snodi più importanti di Roma. A mio avviso, un ottimo esempio di ingegneria civile.

Quel sovrappasso ciclo-pedonale, anch'esso fortemente osteggiato da alcuni abitanti della zona perchè ritenuto troppo isolato e pericoloso (se lo si percorre durante le buie sere invernali si può correre il rischio di essere aggrediti), ha come scopo quello di attraversare un nodo stradale altrimenti oggettivamente non attraversabile.

A meno che anche nella fattispecie del nostro incrocio, via C.Colombo con via Pindaro e via W. Ferrari, non si sia pensato a qualcosa del genere al fine di snellire il traffico automobilistico che rende gli abitanti del 13° prigionieri delle proprie vetture, (se così fosse, sarebbe bello che gli abitanti venissero messi a conoscenza del progetto) non trovo l'utilità di un sovrappasso ciclo-pedonale fine a se stesso.

Ma questa è solo la mia modesta opinione da contribuente, residente, pedone ed automobilista, apartitica e apolitica. Spero solo che serva a far riflettere.

sabato 3 giugno 2006

30 ANNI: UN INCROCIO, TANTE IDEE E TROPPI INCIDENTI (1^ parte)

Dall'articolo de "Il Giornale di Ostia del 06/05/06" riportato da Red il 16/05/2006 su "infernetto.info", si evince che il famigerato incrocio di via C. Colombo con via Pindaro e via W. Ferrari (vedi foto) avrebbe dovuto essere pronto ad ospitare il sovrappasso ciclo-pedonale per fine maggio.

Ad oggi la situazione è ancora quella riportata dalla foto: a me non sembra sia cambiato nulla, nè in termini di preparazione ultimata, nè in termini di messa in sicurezza dell'incrocio con la sostituzione dell'impianto semaforico con nuovi e più moderni semafori.

Ma quello che mi perplime è la necessità e l'esercibilità del sovrappasso ciclo-pedonale.

A Roma, proprio sulla via C. Colombo, ci sono una quantità non indifferente di incroci con annesso passaggio pedonale, ed in nessuno di questi troviamo installata una struttura per il sovrappasso ciclo-pedonale. Uno fra tutti, forse quello più grande, è quello dell'EUR, dove la Colombo si interseca con le vie Oceano Pacifico ed Oceano Atlantico.

Come possiamo vedere dall'immagine (cliccare sull'imagine per ingrandirla), non vi è traccia di sovrappassi ciclo-pedonali, ma troviamo solo strisce pedonali propedeutiche all'attraversamento del crocevia, da parte dei pedoni, dei cicli e quant'altro.

Quindi perchè installare un sovrappasso ciclo-pedonale quando basterebbero dei semplici attraversamenti zebrati regolati da semafori "intelligenti"?

A parte l'antiesteticità del sovrappasso, ritengo che sia anche un pericolo per i cittadini e gli automobilisti a causa di eventuali probabili malintenzionati; e non aggiungo altro perchè non voglio fornire suggerimenti (basta pensare a cosa troppo spesso accade sopra i sovrappassi delle autostrade).

Non sarebbe meglio spendere soldi per proseguire/terminare le complanari della Colombo, rimaste incomplete da tempo immemore?

E poi, data la proverbiale pigrizia romana, ve li immaginate ciclisti e pedoni utizzare il sovrappasso, magari sotto un bell'acquazzone invernale, oppure in una torrida giornata estiva?