"Infernetto e Dintorni" è un blog realizzato dell'Associazione Culturale Infernetto e Dintorni, ideato con lo scopo di agevolare lo scambio di opinioni tra gli abitanti dell'Infernetto e del X Municipio, ex XIII Municipio. L'obiettivo del blog è di fornire visibilità circa l'urbanizzazione del quartiere e le criticità ad essa connesse. Divulghiamo informazioni, condividiamo emozioni. L'Associazione è stata promotrice ed è stata fra i Soci Fondatori del Coordinamento Infernetto fino al 09/04/2016.

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mercoledì 25 marzo 2009

Sicurezza e Dintorni

L'ultimo fatto accaduto all'Infernetto, riportato nell'articolo qui sotto, ripropone alla ribalta la drammatica situazione criminalità che investe questa vasta zona di Roma. Il territorio del XIII Municipio ha l'estensione territoriale pari alla città di Milano e una presenza di forze dell'ordine infinitamente inferiore. Passata l'onda emotiva e l'idea malsana delle ronde volontarie di cittadini, sempre più persone si rivolgono ad istituti di vigilanza privata che svolgono il loro servizio in maniera professionale. Quando scegliamo a chi affidare la nostra sicurezza, raccomando sempre di tenere conto dell'operatività dell'Istituto (non limitata agli orari notturni) e alla presenza sul territorio. Eventi come quelli accaduti ieri possono essere prevenuti con una presenza assidua e attraverso strumenti tecnologici (telecomandi anti panico ad esempio).


Dal Messaggero del 25 marzo 2009, articolo di Giulio Mancini

«Se non ci dai gli altri soldi che hai in casa, portiamo via tuo figlio». Si è il gelato il sangue nelle vene a Giovanna, mamma di un piccino di nove mesi, quando quei due rapinatori con il passamontagna calato in testa hanno tentato di rapirle il bimbo. Lo ha abbracciato forte e lo ha difeso dai banditi. Ha urlato con tutto il fiato che aveva in gola e per questo ha preso due pugni in faccia. Ma è riuscita ad evitare di separarsi dal figlio ed a far scappare la coppia di malviventi piombati in casa sua.Ore 11,25 di ieri mattina, Infernetto, una delle tante strade che costeggiano l’immenso polmone verde della tenuta presidenziale di Castelporziano. Giovanna, questo il nome di fantasia della mamma di 31 anni, ha appena finito di chiacchierare con una vicina di casa. Con il figlioletto di nove mesi e insieme al marito tipografo, Giovanna abita in un villino confinante con un grosso terreno incolto. Lui è a lavorare mentre la donna ha in programma di sistemare le cose in casa. E per questo ha messo su una tuta sportiva color fucsia.Sta rassettando la cucina quando improvvisamente si ritrova di fronte due energumeni con il volto coperto da un passamontagna. «Dacci i soldi, vogliamo tutti i soldi» la minacciano con una chiara inflessione esteuropea e brandendo in mano qualcosa che somiglia alla lama di un taglierino. Si paralizza dallo spavento, Giovanna, prendendo in braccio istintivamente il figlioletto di nove mesi. «Soldi, ci devi dare i soldi» insistono i due.«Prendetevi il portafogli che sta sul tavolo, sta tutto lì» ha la forza di balbettare la mamma mentre arretra cercando di sfuggire a qualsiasi possibile contatto. Uno degli sconosciuti arraffa il portamonete, lo apre e ci trova tre banconote da dieci euro. «Dacci gli altri soldi, l’oro, dacci tutto quello che hai» le ringhia dopo essersi reso conto del magro bottino.«Non ho altri soldi, prendetevi la televisione, i telefonini ma lasciatemi stare» supplica Giovanna. «Eh no, adesso ci dai gli altri soldi oppure ti portiamo via il bambino» gli sibila il più cattivo dei due balzandole addosso. Si ripara, Giovanna. Stringe forte tra le braccia il figlio e fa scudo con una spalla. Il bruto, però, non rinuncia ai suoi propositi. La strattona, le strappa la catenina d’oro dal collo e le assesta due pugni in faccia, uno sull’occhio destro e l’altro su un labbro. Eppure la mamma non molla il figlio. Urla, si dimena, scalcia. Ed è questa sua reazione rabbiosa che disorienta i rapinatori che, rubati due cellulari trovati su un mobile, scappano.Dieci minuti dopo sul posto arriva la polizia. Vengono rilevate le impronte dei banditi che hanno agito a mani nude. Dietro il muro di cinta viene recuperato anche uno dei due telefonini. Giovanna è stordita, al pronto soccorso le referteranno pochi giorni di prognosi, ma ce l’ha fatta a proteggere suo figlio.

«No, non è la prima volta che entrano in casa con i proprietari presenti. A me sono venuti a rubare un mese fa. Nel sonno ci hanno portato via oro, soldi e la macchina parcheggiata in giardino. Da allora non chiudiamo più occhio, con mia moglie non riusciamo a lavorare e ogni sera ci barrichiamo in casa». Salvatore è il gestore di un bar all’Infernetto e vive a poche centinaia di metri dal luogo della rapina di ieri mattina.Da qualche anno non è un bel vivere in questo quartiere, una perla incastonata nel verde intenso dei pini di Castelporziano e Castelfusano. La cittadella abitata una volta dal giudice Santiapichi, dai calciatori Zebinà e Dacourt, da Bobo Craxi, attori e professionisti noti, adesso ha una fama sinistra e una qualità della vita scomoda. «La popolazione ricorda Giosuè Mirizio, presidente del comitato ”Infernetto sicuro” raggiunge quota 35 mila residenti. E la crescita, disordinata, non ha tenuto conto delle infrastrutture necessarie ad una comunità di queste dimensioni».Sono ancora poche le strade illuminate all’Infernetto. E l’oscurità è il miglior complice del malaffare. «A gennaio in questa zona hanno rubato in almeno una ventina di villini» raccontano i residenti di via Lavarone, via Monguelfo, via Lauregno, via Dobbiaco. Una recrudescenza dei furti rispetto ad un fenomeno sempre molto diffuso. E che a luglio dello scorso anno aveva richiamato l’attenzione generale quando al difensore giallorosso Mexes per rubare il suv portarono via anche il figlio che vi era seduto all’interno.«Abbiamo raccolto ottomila firme per una petizione che è stata inviata anche al Presidente della Repubblica, nostro illustre coinquilino ricorda Mirizio Chiedevamo l’istituzione di una caserma dei carabinieri ed il prefetto di Roma si impegnò a soddisfare questa richiesta. Poi tutto è svanito. Dopo qualche tempo il Comune di Roma si è impegnato ad autorizzare al costruzione di abitazioni per cooperative formate da appartenenti alle forze dell’ordine ma anche di questo intervento si è persa traccia».Recentemente, su richiesta del colonnello Giuseppe La Gala, comandante del gruppo carabinieri Ostia, è stata dislocata una gazzella del Nucleo Radiomobile di Roma a presidio del comprensorio di Casalpalocco, Axa e Infernetto. «Nei primi giorni sottolineano i residenti si sono notati gli effetti di una maggiore presenza e di un calo di furti. Dalla settimana scorsa, quando il supermercato Crai è stato rapinato da tre banditi, la calma sembra svanita».Intanto, gli abitanti si difendono come meglio possono. La zona risulta al primo posto dell’area romana per incidenza di contratti con istituti di vigilanza privata: se ne contano ben 1500. «E sono in continuo aumento le richieste di sistemi di difesa con videocamere e sensori perimetrali»

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