La realtà è stata purtroppo un'altra. Tanto per cominciare, degli assessori comunali neanche l’ombra. Dopo la prima mezz’ora di autocelebrazione del comitato per ‘gli importanti traguardi ottenuti’, ho rapidamente realizzato di assistere ad un comizio in piena regola, con i membri dello stesso comitato comparse e spalle dei politici, attori di una recita squallida, zeppa di demagogia, mestamente applaudita da uno sparuto gruppo di attempati spettatori in trepida attesa del banchetto finale, tra domande (e risposte) preconfezionate e monologhi, con l’unico esponente dell’opposizione presente a cui non veniva nemmeno dato il modo di terminare il proprio intervento perchè ritenuto polemico e con un presidente di municipio che non aveva nulla di meglio che proporre l’ennesimo accordo di programma con un palazzinaro per realizzare un sottopasso in cambio di altri metri cubi di cemento.
In questo clima di 'dialogo' unidirezionale e di brillanti proposte, provavo perfino ad affigere all'entrata un foglio che riassumeva le idee che la nostra associazione cerca di portare avanti riguardo i problemi di mobilità della Colombo e del nostro territorio in generale, foglio che è rimasto affisso per si e no cinque minuti, prima che un ‘censore’ del comitato lo stracciasse in malo modo.
Tornando pensoso a casa mi ponevo una domanda inquietante: forse che questo pseudo-dibattito sia sintomatico del nuovo modo di fare attivismo sociale? Forse che sia ormai comunemente accettato, normale, che senza piegarsi ai miopi interessi (pre-elettorali) del politico di turno non si riesca più a muovere nulla ed a far valere i propri diritti? No, non voglio crederci, non voglio farlo, non per me ma per i miei figli, ai quali cerco di insegnare un minimo di senso civico, che il loro bene passa anche per il bene degli altri, che l’impegno civile fine a se stesso alla fine è premiato.
Per tutto ciò è ora di gridare basta alle proposte demagogiche, irrealizzabili, controproducenti. Perchè un comitato, un amministratore pubblico che chiede e si vanta di chiedere decine e decine di milioni dei nostri soldi per realizzare faraonici sottopassi sulla Cristoforo Colombo, per di più sapendo che questi soldi non ci sono e non ci saranno, fa demagogia. Perchè chi chiede un raddoppio della capacità di flusso della Cristoforo Colombo fa demagogia. Perchè mentre percorrevo questa strada in bicicletta con mio figlio di 5 anni, passando accanto alle file di auto ferme incolonnate di ritorno dal mare verso Roma, provando a spiegargli che forse avrebbero allargato la strada per farci passare più macchine, questo mi ha guardato con spontaneità e mi ha chiesto: “Papà, ma dove le metteranno poi tutte queste macchine a Roma??”...
Oggi avrei veramente voluto porre queste domande: “Ma quanta strada pensate di fare una volta realizzati i sottopassi e resa
Al posto della demagogia, per la mobilità della Cristoforo Colombo e per il nostro territorio, chiediamo ai nostri amministratori e politici delle scelte non politiche, ma per una volta moderne e coraggiose, che sarebbero ovvie in tutte le capitali europee, oltre che realizzabili con un decimo di quanto richiederebbero gli interventi propagandati:
• Un corridoio dedicato di trasporto pubblico e ciclabile
• Parcheggi di scambio, nel cuore di Axa, Palocco, Infernetto (al Drive-in per esempio, e dal lato opposto nell'area dell ex-Bindi) da dove far partire i mezzi pubblici
• Altre fermate della metro sulla Roma-Lido e treni più frequenti (Acilia-Sud, Dragona, ...)
• Uno studio serio dei flussi di traffico
• Limitazione del trasporto privato (meno auto in circolazione = maggiore vivibilità)
• Parcheggi a pagamento per i non residenti sul lungomare
• Interventi mirati per una mobilità sostenibile
• Percorsi ciclabili per riprenderci un territorio a misura d’uomo e non delle automobili (per poter raggiungere il nostro mare e la nostra pineta)
Perchè un trasporto pubblico su corsie dedicate, parcheggi di scambio e la ciclabilità sono le uniche risposte sensate e sostenibili ai problemi di mobilità del territorio ed all’assedio del traffico.
cycom@libero.it
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