"Infernetto e Dintorni" è un blog realizzato dell'Associazione Culturale Infernetto e Dintorni, ideato con lo scopo di agevolare lo scambio di opinioni tra gli abitanti dell'Infernetto e del X Municipio, ex XIII Municipio. L'obiettivo del blog è di fornire visibilità circa l'urbanizzazione del quartiere e le criticità ad essa connesse. Divulghiamo informazioni, condividiamo emozioni. L'Associazione è stata promotrice ed è stata fra i Soci Fondatori del Coordinamento Infernetto fino al 09/04/2016.

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lunedì 2 aprile 2007

con Paola Scacciavillani...

"GIOVEDI SANTO in COENA DOMINI"

Visita guidata a Sette Chiese di Trastevere



giovedì 5 aprile 2007, ore 20 andremo a visitare alcune delle più importanti Chiese di Trastevere allestite con gli Altari della Deposizione realizzati secondo la tradizione cristiana in memoria dell'ultima cena.
San Bartolomeo all'Isola, Santa Cecilia, Santa Maria dell'Orto, San Francesco a Ripa, San Crisogono, Sant'Agata, Santa Maria in Trastevere.

Il nostro itinerario culturale inizia dall'Isola Tiberina che, vista da Ponte Garibaldi, ha proprio l’aspetto di una nave. La poppa protesa verso la foce in un viaggio ovviamente impossibile, dal momento che, in effetti, è un’isola. Un'immagine suggestiva che nasce dalla leggenda come la sua stessa origine: l’isola Tiberina si sarebbe formata nel 510 a .C dai depositi di grano dei Tarquini, i Romani che odiavano questa famiglia di cui avevano cacciato l’ultimo re Tarquinio il superbo, gettarono i depositi di grano nel fiume appesantiti con pietrame che avrebbe dovuto farli affondare. Ma la quantità era tale che ammassati l’uno sull’altro formarono un terrapieno primo nucleo dell'isola.
Sull'isola la famosa Basilica di San Bartolomeo risalente al 997, quell’anno si ebbe il martirio di sant’Adalberto di Praga e l’imperatore Ottone III volle onorare il martire con questa chiesa. costruita sulle rovine del tempio di Esculapio nell’isola Tiberina. Richiese poi alla città di Benevento il corpo di san Bartolomeo apostolo e i beneventani aderirono, ma inviarono il corpo di san Paolino da Nola e si tennero quello dell’apostolo. L’imperatore si accorse dell’inganno e ricorse alle armi per entrare in possesso della vera salma: espugnò Benevento e portò il corpo di san Bartolomeo a Roma, collocandolo nella nuova chiesa che ebbe così l’appellativo dei santi Adalberto, Paolino e Bartolomeo. Quest’ultimo ne è poi rimasto l’eponimo. Rimodernata in seguito ad una piena del Tevere del 1557 che danneggiò seriamente la chiesa, ad opera del Torrioni (1601-1657) e poi ancora ritoccata nel 1852. Il campanile è uno splendido esemplare romanico, anche se purtroppo ha le monofore chiuse per motivi di stabilità nel Settecento.
Il nostro itinerario prosegue verso la Basilica di Santa Cecilia in Trastevere dove si può vedere tuttora il Calidario ove la Martire subì per tre giorni il supplizio. Scaduto il terzo giorno, non essendo ancora morta soffocata, perché protetta dal suo Angelo custode, fu decapitata dai suoi aguzzini. Il Calidarium, trasformato in Cappella è accessibile dalla navata di destra, attraverso un corridoio decorato dagli affreschi di Paul Brill. Valeriano, marito della Santa, ritrovò il corpo della giovane sposa nelle catacombe di San Callisto dopo un Sogno rivelatore ed eresse la Chiesa sulle mura della casa, dove Santa Cecilia aveva subito il martirio. Sotto l’altare la stupenda statua giacente della Martire nella postura in cui fu sorpresa dalla morte, capolavoro di Stefano Maderno e datato 1599 Oggi il convento è sede di suore di Clausura.
Poco più avanti troviamo la Bellissima chiesa della Madonna dell'Orto,deve la sua origine ad un miracolo che si sarebbe verificato alla fine del Quattrocento (probabilmente intorno al 1488) ed ebbe grande risonanza in tutto il rione: un contadino ammalato ottenne infatti la guarigione dopo aver pregato un'immagine della Madonna dipinta accanto al portale di accesso ad un orto. Ne nacque una devozione popolare per l'immagine e fu eretta una prima piccola cappella votiva e quindi una vera e propria chiesa più grande, i cui arredi e spese per il culto furono forniti da 12 associazioni professionali. Nel 1492 papa Alessandro VI concesse l'istituzione di una confraternita e nel 1588 papa Sisto V la decretò "arciconfraternita". La chiesa, completata nel 1567 presenta una facciata opera del Vignola, mentre l'interno si deve a Guidetto Guidetti. La Madonna dell'Orto, incoronata dal "Capitolo Vaticano" nel 1657 compare nella raccolta della fine del Settecento dell’incisore romano Pietro Bombelli. Si conservano opere degli Zuccari di Corrado Giaquinto e di Giovanni Baglione. Proseguendo nell'Itinerario Trasteverino, troviamo la Basilica di San Francesco a Ripa che trae la sua denominazione dalla vicinanza con il porto di Ripa Grande, affacciato sul Tevere. Fondata nel XI secolo e annessa inizialmente ad un ospedale, la chiesa fu rinnovata e dedicata a San Francesco d'Assisi dopo che lo stesso Santo vi aveva dimorato nel 1229. L'edificio attuale risale alla ristrutturazione secentesca di Onorio Longhi e di Mattia de Rossi (facciata 1681-1701). La chiesa è nota ai più per la presenza della statua della Beata Ludovica Albertoni, scolpita da Gian Lorenzo Bernini per il cardinale Paluzzi (nipote di papa Clemente X) tra il 1671 e il 1675. La statua, vero esempio di trasporto mistico-carnale e di estasi barocca, è collocata su uno spettacolare drappo in diaspro sopra la mensa dell'altare della cappella; la parete di fondo, sempre secondo i suggerimenti di Gian Lorenzo Bernini, è stata scenograficamente arretrata per permettere alla luce di penetrare nell'ambiente da due finestre laterali nascoste, creando un effetto quasi soprannaturale, proprio come nell'Estasi di Santa Teresa di Santa Maria della Vittoria. La pala della cappella, inquadrata da teste di cherubini in stucco che ribadiscono il sentore di apparizione mistica che pervade tutto il sacello, è del Baciccio.
Proseguendo per la nostra passeggiata, troviamo la Chiesa di San Crisogono che fu costruita sopra l'abitazione dello stesso martire greco ed é probabilmente costantiniana. Il titulus Crisogoni nacque sfruttando ben due (e forse tre) Domus romane di II e III secolo, prima di assumere la consueta pianta basilicale nel V secolo, ed è relativo alla primitiva basilica fatta costruire a sette metri di profondità dall’attuale livello stradale. Gli scavi mostrano l'ampia abside con lo zoccolo decorato da clipei e da losanghe e similmente sono visibili due navatelle laterali e il nartece. L'attuale Basilica si deve al Cardinale Scipione Borghese, che nel 1600 ne ordinò la sistemazione a Giambattista Soria, dopo i ritocchi voluti dal Cardinal Giovanni da Crema nel XII secolo. La visita ai sotterranei di San Crisogono (aperti durante il giorno) è essenziale per conoscere i tesori della Roma sotterranea. La stratificazione archeologica e la pratica del riuso di monumenti antichi per scopi diversi da quelli originari trova qui uno dei migliori esempi, per non parlare della suggestione che coglie il visitatore che varca la soglia del tempo...Di fronte la chiesa di San Crisogono proprio davanti al ristorante Rugantino si trova la chiesa di Sant'Agata che fu costruita nel VII secolo, quando Papa era Gregorio Magno. La costruzione ha subito nel corso dei secoli diverse modifiche prima di avere la struttura definitiva attuale. Singola navata circondata da tre cappelle. All'interno la famosa statua della Madonna del Carmine meglio conosciuta come "Madonna de'Noantri", patrona dei trasteverini. Il Nostro itinerario Culturale termina con la "settima" Basilica, Santa Maria in Trastevere, la più importante del rione Trastevere. Fondata fin dal III secolo da Papa Callisto I, la chiesa fu poi rinnovata durante il papato di Innocenzo II (1130-1143). La facciata, che conserva nella parte superiore un mosaico del XIII secolo, è preceduta dal portico progettato da Carlo Fontana (1702). All'interno, a tre navate su colonne (ispirato a Santa Maria Maggiore), si notano il bel soffitto ligneo, disegnato da Domenichino (autore anche dell'Assunzione al centro) e alcune pitture risalenti al restauro del XIX secolo, durante il papato di Pio IX. Nella prima cappella della navata destra troviamo S.Francesca Romana di Giacomo Zoboli mentre nella seconda cappella la Natività di Etienne Parrocel. Nella conca dell'abside si può ammirare un mosaico con l'Incoronazione della Madonna (XII secolo), ornato, nella parte inferiore, da Storie della Vergine, sempre a mosaico, opera di Pietro Cavallini.

L'itinerario si scioglie per una durata di circa due ore e mezza... scarpe comode e... tanta voglia di conoscere... in un giorno così importante per la tradizione di Santa Romana Chiesa.

Nel corso della serata sono garantite...piacevoli sorprese!!!!

Partenza con pullman dal Metro Drive In alle ore 20
Costo della visita guidata comprensivo di guida, auricolari e pullman andata e ritorno: euro 18

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