Rieccoci a parlare della rete divisoria fra il plesso della scuola “I.C. Mozart” e la materna “Cucciolo”.
Durante il corrente anno scolastico (2006/2007) prima il Blog e poi l’Associazione Culturale Infernetto e Dintorni hanno più volte denunciato la mancanza della recinzione che separa le scuole in questione, ma a tutt’oggi non vi è stato alcun cambiamento dello stato delle cose. Ribadiamo che l’assenza di tratti della rete (clicca sulla foto per ingrandirla) inficia sulla sicurezza degli alunni di entrambe le scuole poiché chiunque, approfittando dei momenti di maggior confusione (entrata ed uscita dei bambini) o dei cancelli spesso lasciati aperti ed incustoditi, può passare da una scuola all’altra e poter perpetrare dei danni alle strutture scolastiche, ai lavoratori ed agli stessi bambini. Ricordiamo che nell’anno scolastico passato, presso la scuola di via Cilea grazie al mancato funzionamento delle porte allarmate, dei malviventi sono potuti entrare e sottrarre la borsa di una insegnante durante l’orario scolastico e alla presenza dei bambini (vedi l’articolo nel Blog “MICROCRIMINALITA' E PUBBLICA SICUREZZA 2 (IL RITORNO)” del 23 febbraio 2006).
In quell’occasione il presente Blog aveva denunciato alle autorità competenti l’accadimento, con conseguente intervento del Presidente della Regione Lazio dr. Piero Marrazzo e dell’allora Presidente del XIII, sig. Davide Bordoni, che fecero ristabilire le dovute norme di sicurezza in tempi brevissimi (vedi l’articolo nel Blog “E POI DI' CHE LE COSE NON FUNZIONANO!” del 27 aprile 2006).
In merito, l’Associazione nel tempo ha potuto raccogliere varie osservazioni da parte dei lavoratori delle scuole suddette, ed è emerso che la situazione non è dovuta ad una scarsa attenzione da parte delle Amministrazioni scolastiche, come si potrebbe pensare, ma da insufficienti fondi erogati da parte degli Organi soprastanti: fondi che non permettono una corretta funzione degli organi scolastici. Ma ai cittadini, genitori degli alunni e lavoratori delle strutture scolastiche, non interessa di chi sia la responsabilità della mancata o distratta amministrazione, bensì interessa che le varie anomalie, ivi compresa la mancanza della recinzione, siano al più presto sanate e ripristinato il corretto funzionamento, e che, anzi, siano sviluppate nuove iniziative di interesse sociale che portino alla scuola un maggior interesse finanziario da parte delle Istituzioni.
I cittadini in generale ed i genitori degli alunni in particolare, si continuano a domandare del perché l’Infernetto soffra di una oggettiva scarsa considerazione agli occhi dell’Amministrazione Comunale.
Perché non abbiamo diritto a strade asfaltate, a scuole sufficienti per il bacino d’utenza, all’illuminazione pubblica, a sufficienti cassonetti per lo smaltimento dei rifiuti, ad una adeguata rete di comunicazione viaria da e per Roma… perché? Eppure le tasse vengono pagate, e che tasse!!! L’ICI (IMPOSTA COMUNALE SUGLI IMMOBILI), ad esempio, è nata nel 1992 come ISI (IMPOSTA STRAORDINARIA SUGLI IMMOBILI) per agevolare l’ingresso in Europa dell’Italia e poi è stata trasformata in ICI nel 1993. I Romani sono soggetti ad una aliquota ordinaria del 7 x 1000, mentre c’è una buona notizia per l’abitazione principale, che passa dal 4,9 al 4,6 x 1000 (vedi il sito del comune di Roma). Per il pagamento dell’ICI, oltre all’aliquota si deve considerare la classe della rendita catastale dell’immobile, che, trovandosi in una zona come l’Infernetto, considerata residenziale, possiamo immaginare che sarà sicuramente adeguata all’occasione.
Poi ci sono le tasse sulle entrate, che con la devolution hanno acquisito un’importanza rilevante per le amministrazioni locali. Queste tasse vengono detratte ai lavoratori dipendenti, come sempre e come qualsiasi altro contributo, con ritenute alla fonte, quindi è il datore di lavoro che opera la detrazione direttamente dalla busta paga del lavoratore: contributi certi e sistematici provenienti da milioni di lavoratori.
Ebbene, evidentemente tutti questi soldi non sono sufficienti per garantire i servizi primari (strade, scuole, pubblica sicurezza, sanità…) ai cittadini. Forse le cose da fare sono talmente tante che i fondi non sono mai abbastanza? O le tasse pagate dai cittadini non sono utilizzati al meglio? Oppure vengono distratti da altre priorità non di pubblica visibilità? Sta di fatto che zone come l’Infernetto e scuole come la “I.C. Mozart” soffrono di mancanza di “ossigeno” e sono costrette a vivere di espedienti come la raccolta di fondi dai privati e dalle famiglie dei bambini per poter tamponare le esigenze e le priorità che di volta in volta si vengono a creare.
I residenti dell’Infernetto più che cittadini si possono considerare ancora pionieri dell’agro romano, con la differenza che, mentre ai pionieri venivano concesse agevolazioni, come ad esempio venivano regalate le terre da coltivare per il proprio sostentamento, a noi rimangono le tasse e i disservizi come premio per aver scelto di vivere in un quartiere, ottimo per i nostri figli (aria pura, poco traffico, molto verde), ma privo di ogni primaria necessità.
Durante il corrente anno scolastico (2006/2007) prima il Blog e poi l’Associazione Culturale Infernetto e Dintorni hanno più volte denunciato la mancanza della recinzione che separa le scuole in questione, ma a tutt’oggi non vi è stato alcun cambiamento dello stato delle cose. Ribadiamo che l’assenza di tratti della rete (clicca sulla foto per ingrandirla) inficia sulla sicurezza degli alunni di entrambe le scuole poiché chiunque, approfittando dei momenti di maggior confusione (entrata ed uscita dei bambini) o dei cancelli spesso lasciati aperti ed incustoditi, può passare da una scuola all’altra e poter perpetrare dei danni alle strutture scolastiche, ai lavoratori ed agli stessi bambini. Ricordiamo che nell’anno scolastico passato, presso la scuola di via Cilea grazie al mancato funzionamento delle porte allarmate, dei malviventi sono potuti entrare e sottrarre la borsa di una insegnante durante l’orario scolastico e alla presenza dei bambini (vedi l’articolo nel Blog “MICROCRIMINALITA' E PUBBLICA SICUREZZA 2 (IL RITORNO)” del 23 febbraio 2006).
In quell’occasione il presente Blog aveva denunciato alle autorità competenti l’accadimento, con conseguente intervento del Presidente della Regione Lazio dr. Piero Marrazzo e dell’allora Presidente del XIII, sig. Davide Bordoni, che fecero ristabilire le dovute norme di sicurezza in tempi brevissimi (vedi l’articolo nel Blog “E POI DI' CHE LE COSE NON FUNZIONANO!” del 27 aprile 2006).
In merito, l’Associazione nel tempo ha potuto raccogliere varie osservazioni da parte dei lavoratori delle scuole suddette, ed è emerso che la situazione non è dovuta ad una scarsa attenzione da parte delle Amministrazioni scolastiche, come si potrebbe pensare, ma da insufficienti fondi erogati da parte degli Organi soprastanti: fondi che non permettono una corretta funzione degli organi scolastici. Ma ai cittadini, genitori degli alunni e lavoratori delle strutture scolastiche, non interessa di chi sia la responsabilità della mancata o distratta amministrazione, bensì interessa che le varie anomalie, ivi compresa la mancanza della recinzione, siano al più presto sanate e ripristinato il corretto funzionamento, e che, anzi, siano sviluppate nuove iniziative di interesse sociale che portino alla scuola un maggior interesse finanziario da parte delle Istituzioni.
I cittadini in generale ed i genitori degli alunni in particolare, si continuano a domandare del perché l’Infernetto soffra di una oggettiva scarsa considerazione agli occhi dell’Amministrazione Comunale.
Perché non abbiamo diritto a strade asfaltate, a scuole sufficienti per il bacino d’utenza, all’illuminazione pubblica, a sufficienti cassonetti per lo smaltimento dei rifiuti, ad una adeguata rete di comunicazione viaria da e per Roma… perché? Eppure le tasse vengono pagate, e che tasse!!! L’ICI (IMPOSTA COMUNALE SUGLI IMMOBILI), ad esempio, è nata nel 1992 come ISI (IMPOSTA STRAORDINARIA SUGLI IMMOBILI) per agevolare l’ingresso in Europa dell’Italia e poi è stata trasformata in ICI nel 1993. I Romani sono soggetti ad una aliquota ordinaria del 7 x 1000, mentre c’è una buona notizia per l’abitazione principale, che passa dal 4,9 al 4,6 x 1000 (vedi il sito del comune di Roma). Per il pagamento dell’ICI, oltre all’aliquota si deve considerare la classe della rendita catastale dell’immobile, che, trovandosi in una zona come l’Infernetto, considerata residenziale, possiamo immaginare che sarà sicuramente adeguata all’occasione.
Poi ci sono le tasse sulle entrate, che con la devolution hanno acquisito un’importanza rilevante per le amministrazioni locali. Queste tasse vengono detratte ai lavoratori dipendenti, come sempre e come qualsiasi altro contributo, con ritenute alla fonte, quindi è il datore di lavoro che opera la detrazione direttamente dalla busta paga del lavoratore: contributi certi e sistematici provenienti da milioni di lavoratori.
Ebbene, evidentemente tutti questi soldi non sono sufficienti per garantire i servizi primari (strade, scuole, pubblica sicurezza, sanità…) ai cittadini. Forse le cose da fare sono talmente tante che i fondi non sono mai abbastanza? O le tasse pagate dai cittadini non sono utilizzati al meglio? Oppure vengono distratti da altre priorità non di pubblica visibilità? Sta di fatto che zone come l’Infernetto e scuole come la “I.C. Mozart” soffrono di mancanza di “ossigeno” e sono costrette a vivere di espedienti come la raccolta di fondi dai privati e dalle famiglie dei bambini per poter tamponare le esigenze e le priorità che di volta in volta si vengono a creare.
I residenti dell’Infernetto più che cittadini si possono considerare ancora pionieri dell’agro romano, con la differenza che, mentre ai pionieri venivano concesse agevolazioni, come ad esempio venivano regalate le terre da coltivare per il proprio sostentamento, a noi rimangono le tasse e i disservizi come premio per aver scelto di vivere in un quartiere, ottimo per i nostri figli (aria pura, poco traffico, molto verde), ma privo di ogni primaria necessità.
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