Riceviamo e pubblichiamo
Gentile Sindaco,
In relazione al rapido susseguirsi di azioni criminali quali rapine a mano armata e furti in abitazioni è stato mandato in onda dalla Rai “la vita in diretta” un servizio sullo stato di degrado e di insicurezza in cui vivono i residenti dell’Infernetto.
E’ da molti anni che stampa e televisione trattano questo spinoso argomento atto a sensibilizzare gli Amministratori per dotare l’Infernetto delle necessarie infrastrutture pubbliche di cui il quartiere è totalmente carente.
La priorità più impellente, molto sentita dai residenti, è di avere un presidio fisso delle Forze dell’Ordine o Caserma dei Carabinieri richiesta da ben cinque anni da 12.500 sottoscrittori.
Furti e rapine a mano armata si susseguono ormai in rapida sequenza; ne fanno fede gli episodi avvenuti nella notte del 20 aprile 2009 con ben tre furti contemporanei in abitazioni e altri due nella notte del 25 u.s. Pur avendo l’Arma dei Carabinieri dotato l’Infernetto di una radiomobile in servizio h24, la realtà ha dimostrato che anche questo lodevole impegno non è ancora sufficiente, vista la vastità del territorio che ospita attualmente 40.000 abitanti, pari ad una media città di provincia e vista anche la particolare tipologia territoriale, fatta di agglomerati di case ma anche di ampi spazi quasi tutti totalmente privi di illuminazione pubblica che rendono facili le vie di fuga dei malintenzionati, nonché rifugi per insediamenti abusivi da parte dei numerosissimi immigrati clandestini. Per dare un po’ di numeri, l’Infernetto ha 250 strade di cui solo un terzo è illuminato e tuttora privo di asfalto.
E le strade, quelle asfaltate, mancano comunque di marciapiedi, canalette per lo smaltimento delle acque piovane e insufficiente segnaletica stradale. Per completare il quadro aggiungiamo anche la cronica mancanza di scuole che vede centinaia di bambini privati di questo indispensabile servizio e quant’altro necessario per un vivere civile.
Tutto ciò è il risultato di vent’anni di totale abbandono da parte degli Amministratori riguardo alle infrastrutture pubbliche che qualche politico durante le varie campagne elettorali proponeva di risolvere con l’equivalente di un piano Marshall.
Ma la soluzione per noi sarebbe molto più semplice, visto che, l’Infernetto versa al Comune di Roma decine se non addirittura centinaia di milioni di euro l’anno di oneri concessori, che poi solo in minima parte vengono reinvestiti nel quartiere per le opere pubbliche; perché non destinare la totalità di queste entrate all’Infernetto? Come in teoria dovrebbe accadere.
E sarebbe anche auspicabile l’approvazione del piano particolareggiato dell’Infernetto che il Consiglio Comunale all’unanimità si era impegnato a rendere operativo entro la fine di Dicembre 2008 e che ci darebbe quelle certezze urbanistiche tanto attese e mai giunte al traguardo finale.
A conferma di quanto da noi dichiarato La vorremmo invitare a visitare il nostro quartiere perché si possa rendere conto di persona dei problemi testè descritti.
Riceva i nostri più cordiali saluti.
Il presidente
Giosuè Mirizio
Roma, 27 Aprile 2009
Gentile Sindaco,
In relazione al rapido susseguirsi di azioni criminali quali rapine a mano armata e furti in abitazioni è stato mandato in onda dalla Rai “la vita in diretta” un servizio sullo stato di degrado e di insicurezza in cui vivono i residenti dell’Infernetto.
E’ da molti anni che stampa e televisione trattano questo spinoso argomento atto a sensibilizzare gli Amministratori per dotare l’Infernetto delle necessarie infrastrutture pubbliche di cui il quartiere è totalmente carente.
La priorità più impellente, molto sentita dai residenti, è di avere un presidio fisso delle Forze dell’Ordine o Caserma dei Carabinieri richiesta da ben cinque anni da 12.500 sottoscrittori.
Furti e rapine a mano armata si susseguono ormai in rapida sequenza; ne fanno fede gli episodi avvenuti nella notte del 20 aprile 2009 con ben tre furti contemporanei in abitazioni e altri due nella notte del 25 u.s. Pur avendo l’Arma dei Carabinieri dotato l’Infernetto di una radiomobile in servizio h24, la realtà ha dimostrato che anche questo lodevole impegno non è ancora sufficiente, vista la vastità del territorio che ospita attualmente 40.000 abitanti, pari ad una media città di provincia e vista anche la particolare tipologia territoriale, fatta di agglomerati di case ma anche di ampi spazi quasi tutti totalmente privi di illuminazione pubblica che rendono facili le vie di fuga dei malintenzionati, nonché rifugi per insediamenti abusivi da parte dei numerosissimi immigrati clandestini. Per dare un po’ di numeri, l’Infernetto ha 250 strade di cui solo un terzo è illuminato e tuttora privo di asfalto.
E le strade, quelle asfaltate, mancano comunque di marciapiedi, canalette per lo smaltimento delle acque piovane e insufficiente segnaletica stradale. Per completare il quadro aggiungiamo anche la cronica mancanza di scuole che vede centinaia di bambini privati di questo indispensabile servizio e quant’altro necessario per un vivere civile.
Tutto ciò è il risultato di vent’anni di totale abbandono da parte degli Amministratori riguardo alle infrastrutture pubbliche che qualche politico durante le varie campagne elettorali proponeva di risolvere con l’equivalente di un piano Marshall.
Ma la soluzione per noi sarebbe molto più semplice, visto che, l’Infernetto versa al Comune di Roma decine se non addirittura centinaia di milioni di euro l’anno di oneri concessori, che poi solo in minima parte vengono reinvestiti nel quartiere per le opere pubbliche; perché non destinare la totalità di queste entrate all’Infernetto? Come in teoria dovrebbe accadere.
E sarebbe anche auspicabile l’approvazione del piano particolareggiato dell’Infernetto che il Consiglio Comunale all’unanimità si era impegnato a rendere operativo entro la fine di Dicembre 2008 e che ci darebbe quelle certezze urbanistiche tanto attese e mai giunte al traguardo finale.
A conferma di quanto da noi dichiarato La vorremmo invitare a visitare il nostro quartiere perché si possa rendere conto di persona dei problemi testè descritti.
Riceva i nostri più cordiali saluti.
Il presidente
Giosuè Mirizio
Roma, 27 Aprile 2009
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