Pasqua a Collevecchio! Ho scelto un buon posto per parlare con Stefano, mio fratello. Appoggiati sul tavolo quadrato di legno davanti al cortile di mia suocera, ammiriamo il suo giardino. Grazie alle temperature miti ci sono boccioli di rosa e addirittura alcune, altissime sui loro steli sottili, già splendono di vita e di colore. Oggi indosso scarpe comode. Con le vecchie scarpe si sta comodi, con le nuove si soffre, anche se col tempo anche queste invecchiano e si adattano al piede. Parliamo di lavoro: Stefano mi consiglia di farmi strada a randellate, lasciando finalmente stare il buon senso di aprirmela con dolcezza. Parliamo dei problemi dei giovani. Lui dice. “Meglio l’alcool della droga". Rispondo: attenzione: l’alcool ha tutti gli effetti negativi di una droga, soprattutto se in dosi elevate e in un’età ad altissima vulnerabilità cerebrale, come l’adolescenza. Anche in Italia sta crescendo vertiginosamente il consumo di alcolici nei giovani. E sta aumentando un fenomeno di grande insidiosità: la bevuta del sabato sera. Una passione pericolosa e triste. Questo allarmante fenomeno deve farci riflettere e convincerci a intraprendere con decisione adeguate misure preventive e curative. Ancora Stefano: “Sì, hai ragione, ma la droga è ancora più pericolosa”. Certo, faccio io. La droga è un problema serio, molto serio. Per i giovani e per gli adulti. La droga oramai è intesa quasi come “mezzo”, e non più come fuga dalla realtà. Una scelta al servizio del successo personale, della produttività della vita sociale e professionale. Un aiuto per sostenere perfomances elevate, rapporti più facili e disinibiti con gli altri. Quasi un bene di consumo come tanti altri, meglio se assunto alternando diversi tipi di sostanze, utilissimo per stare al passo con traguardi che impongono una sorta di fitness artificiale continuo. E poiché risultati e traguardi seducono già nella fase dell’adolescenza, sono i giovani ed i giovanissimi i nuovi consumatori di droghe: cresce la domanda di ecstasy, derivati anfetaminici, cocaina. Un campionario di nuove droghe "pulite", in procinto di soppiantare siringhe ed eroina, e che ha già imposto un ripensamento generale degli strumenti di intervento di servizi sociali e comunità terapeutiche. Si avvicinano le nostre mogli, Simonetta e Alessia, e sentendoci parlare di questi argomenti, sorridendo ci ricordano che siamo quasi a a Pasqua, quindi bando alle tristezze e ai discorsi troppo impegnativi. Perfetto. Ansia, timore. D’un tratto tutto è passato. Forse, a torta finita, quelle di prima erano solo preoccupazioni sciocche. Adesso l’inquietudine mi lascia in pace. E io non voglio altro. Naturalmente mi è tornato il buon umore.
Dico sul serio.
Buona Pasqua!
Mario Pulimanti (Lido di Ostia –Roma)
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