"Infernetto e Dintorni" è un blog realizzato dell'Associazione Culturale Infernetto e Dintorni, ideato con lo scopo di agevolare lo scambio di opinioni tra gli abitanti dell'Infernetto e del X Municipio, ex XIII Municipio. L'obiettivo del blog è di fornire visibilità circa l'urbanizzazione del quartiere e le criticità ad essa connesse. Divulghiamo informazioni, condividiamo emozioni. L'Associazione è stata promotrice ed è stata fra i Soci Fondatori del Coordinamento Infernetto fino al 09/04/2016.

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giovedì 8 novembre 2007

"Franano le strade all'Infernetto": la denuncia del CdQ

Ringraziamo il CdQ Infernetto per averci fornito fotocopia dell'articolo/denuncia, apparso nell'edizione odierna de "Il Giornale di Ostia" scritto dalla giornalista Marta Aloisi, riguardante la pesante situazione delle vie dell'Infernetto.

Aggiungiamo che via Luporini, citata nell'articolo, a tutt'oggi rientra tra le strade private in attesa di acquisizione da parte del Comune di Roma. Detta strada è rimasta sterrata con tracce di "antiche" asfaltature fino al 2001, quando i pochi residenti di allora, stanchi del fango e della polvere, si sono riuniti per far asfaltare la strada a proprie spese.

Oggi, quasi sette anni dopo, la strada sta tornando ad essere piena di buche pericolose per pedoni, automobilisti, motociclisti e ciclisti.

Come si evidenzia sempre nell'articolo, via Luporini e via Salorno (importante via di collegamento fra viale di CastelPorziano e via Torcegno da cui si può accedere alla scuola media Mozart di via Cles e all'Accademia della Guardia di Finanza) non sono le uniche strade che attendono, da anni, di essere acquisite dal Comune. Quasi tutte le strade del quartiere sono nelle medesime condizioni, e se il Comune non si attiverà al più presto, per risolvere almeno le situazioni più a rischio, gli unici danneggiati saranno, ancora una volta, i cittadini che il quartiere lo vivono.

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2 commenti:

  1. Scritto da Maurizio Giandinoto
    Presidente CdQ Consorziati Axa

    Il Presidente del CdQ Infernetto, Andrea Schiavone, sul Giornale di Ostia dell'8 novembre ha denunciato che: "Franano le strade dell'Infernetto. Troppi lavori approssimativi realizzati senza alcun controllo".
    Schiavone ha perfettamente ragione. L'asfalto delle strade dell'Infenetto, come del resto di qualunque altra parte di Roma, si disfà in breve tempo. Troppo breve.
    Ebbene, ora vi spiego perché.
    Sono stato per tre anni consigliere del Consorzio Stradale Axa, il cui compito principale è appunto quello di manutenere le strade del quartiere, che, per inciso, sono private, cioè appartengono ai lottisti (che le manutengono a spese proprie), anche se sono aperte al pubblico transito (motivo per cui il Comune rifonde buona parte delle spese).
    Nella mia veste di consigliere mi sono trovato ad affrontare un problema sconcertante: nonostante una delle strade principali dell'Axa fosse stata asfaltata due volte negli ultimi tre anni, quando entrai nel CdA del Consorzio era già da rifare. Il Consiglio di Amministrazione di cui facevo parte, però, stavolta decise di vederci chiaro e, per la prima volta nella storia del Consorzio Axa, prima di commissionare i nuovi costosissimi lavori di riasfaltatura ordinò ad una ditta specializzata di effettuare dei carotaggi preliminari. La relazione della ditta alla fine della verifica recitava pressappoco così: non è possibile stabilire il tipo di materiali su cui dovrebbe poggiare il tappeto d'asfalto perché... non ce ne sono! Insomma, l'asfalto invece che su un fondo multistrato poggiava sulla nuda terra e per questo si disfaceva in poco tempo.
    Ben sapendo con quanta approssimazione - tanto per usare un eufemismo - era stato amministrato il Consorzio negli anni passati, volli andare a fondo della questione e andai a spulciare in archivio i capitolati d'appalto delle ultime tre riasfaltature. Con mia grande sorpresa (si fa per dire), ho scoperto che tutti e tre i contratti prevedevano che venissero rimossi diversi centimetri del vecchio asfalto e poi, prima di stendere il tappetino nuovo, dovesse essere ripristinato il fondo, formato da diversi strati sovrapposti di vari materiali e di tot centimetri ciascuno, tutti elencati con estrema precisione. Proprio per questo motivo il rifacimento delle strade negli anni passati era costato sempre alquanto caro. Dai corotaggi preliminari, però, risultava indiscutibilmente: a) che i lavori previsti da tutti e tre i capitolati d'appalto non erano stati mai eseguiti; b) che i materiali elencati tanto pignolamente non erano mai stati posti a dimora. Una "dimenticanza" dell'appaltatore? E in questo caso, del tutto inverosimile, come mai il contratto era stato liquidato senza prima verificare che i lavori fossero stati eseguiti a regola d'arte? Dove erano finiti i soldi dei materiali mai impiegati e dei lavori mai eseguiti?
    Le risposte a queste domande le lascio alla fervida immaginazione di chi legge, ma qualunque siano le conclusioni dei lettori i fatti che ho appena citato, e che naturalmente posso documentare, spiegano in modo chiaro ed esauriente perché l'asfalto delle strade, private o pubbliche che siano, si sfrigola poco tempo dopo che è stato steso.
    Per la cronaca, il CdA del Consorzio Axa di cui facevo parte non solo prima di aprire il cantiere fece fare i carotaggi preliminari, ma affidò l'esecuzione dei lavori ad un Direttore Responsabile (un architetto) che seguì passo passo la ristrutturazione della strada e al termine, prima di saldare il contratto, ordinò un'altra serie di carotaggi per verificare che quanto scritto sul contratto d'appalto fosse stato eseguito davvero. Fu così che scoprimmo che l'appaltatore su un tratto di strada aveva "barato" e fu obbligato a rifare il lavoro, finché il Direttore dichiarò, per iscritto e con tanto di esaustiva relazione al CdA, che l'ultima trance del contratto poteva essere pagata. Fermo restando che il contratto d'appalto prevedeva anche una sorta di "garanzia" triennale, secondo la quale se la strada avesse presentato difetti strutturali l'appaltatore si impegnava a rimetterci le mani. Cosa che fece in un paio di occasioni.
    Morale: quando si amministrano i soldi dei cittadini le cose andrebbero fatte così e le strade, anche se sottoposte ad un traffico intenso, durerebbero molti anni.
    Ora ciascuno tragga le sue conclusioni.

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  2. Caro Maurizio,

    abbiamo letto e pubblicato nel Blog l'articolo tratto dal "Giornale di Ostia" al quale ti riferisci. Il tuo commento è ineccepibile. Circa la posa del manto stradale, ne parlò anche Piero Angela in una delle sue puntate di "Super Quark", e proprio in quella occasione il documentario spiegava con dovizia di particolari e con l'aiuto di un tecnico, quale sarebbe la migliore posa in opera dell'asfalto da carreggiata (diverso da quello per la pavimentazione dei marciapiedi).

    Ti ringrazio per la tua consueta attenzione dedicata alla nostra Associazione.

    Cordialmente e a presto.

    Andrea Maria Arrigo
    Direzione Sistemi e Servizi Internet
    Associazione Culturale Infernetto e Dintorni

    www.infernettoedintorni.org
    www.buongiornoroma.it
    www.lizards.it

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