“Abbiamo appreso la notizia per mezzo stampa che il Corpo forestale dello Stato ha posto sotto sequestro i due manufatti che da tempo si stavano edificando in Via Scuderi all’Infernetto in piena Riserva Statale del Litorale Romano. Intendo ringraziare il Corpo Forestale dello Stato ed il suo comandante per il lavoro svolto”.
E’ quanto dichiara Gianluca Cavino, Capogruppo dei Verdi alla Provincia di Roma che da tempo sta sostenendo una serie di battaglie a favore della legalità e della trasparenza amministrativa soprattutto all’interno della Riserva Statale del Litorale Romano. “Dopo numerose segnalazioni che sono giunte anche a me - continua Cavino – da parte dei residenti, nel Marzo e ancora nell’Aprile 2006 avevo sollecitato gli organi competenti a verificare quanto stesse accadendo nell’area in questione. In una risposta giunta nel maggio 2006 da parte dei Vigili Urbani del XIII gruppo ho avuto la comunicazione che dopo il loro sopralluogo e dopo aver accertato lavori edili, i vigili hanno rapportato all’autorità giudiziaria e amministrativa ciò che avevano riscontrato. Sono certo – aggiunge Cavino – che ora si farà piena luce su quanto è stato edificato e che si prenderanno le opportune misure del caso. In questi ultimi anni – sostiene Cavino – ho presentato numerosi esposti alla Procura della Repubblica e segnalato diversi presunti abusi che si stavano compiendo all’interno della Riserva Statale del Litorale Romano. Anche per questa vicenda dobbiamo constatare che i Verdi avevano ragione e che tale sequestro dimostra insieme a diversi altri che la nostra Riserva sta subendo una vera e propria aggressione, non pienamente tutelata dall’attuale forma di gestione. Per questo dal mese di Luglio abbiamo avviato una raccolta di firme, non solo per chiedere la tutela di un bene ambientale di inestimabile valore, ma chiedendo l’affidamento della gestione della Riserva alla Regione Lazio. In tal modo di avrebbe la possibilità di inserire la Riserva all’interno delle aree protette regionali con conseguenti maggiori finanziamenti e si creerebbero almeno un centinaio di posti di lavoro a tempo indeterminato”.
“Sono già 2000 le firme raccolte – sostiene Cavino - e mi auguro che tale proposta positiva dei Verdi venga accolta dagli organi preposti e dalle altre forze politiche”.
“Attendiamo – conclude Cavino - l’esito delle indagini. A questo punto credo sia il caso di creare un tavolo tecnico politico tra il Municipio e il Comune di Roma per verificare tutte le edificazioni che si stanno facendo e che si sono fatte all’interno della Riserva e si dia uno speciale incarico ai Vigili Urbani di monitorare costantemente eventuali abusi edilizi. Sarebbe il caso che il Comune di Roma ripensi in chiave ecologica ai patti territoriali metà dei quali ricandono all’interno della Riserva Statale del Litorale Romano”.
E’ quanto dichiara Gianluca Cavino, Capogruppo dei Verdi alla Provincia di Roma che da tempo sta sostenendo una serie di battaglie a favore della legalità e della trasparenza amministrativa soprattutto all’interno della Riserva Statale del Litorale Romano. “Dopo numerose segnalazioni che sono giunte anche a me - continua Cavino – da parte dei residenti, nel Marzo e ancora nell’Aprile 2006 avevo sollecitato gli organi competenti a verificare quanto stesse accadendo nell’area in questione. In una risposta giunta nel maggio 2006 da parte dei Vigili Urbani del XIII gruppo ho avuto la comunicazione che dopo il loro sopralluogo e dopo aver accertato lavori edili, i vigili hanno rapportato all’autorità giudiziaria e amministrativa ciò che avevano riscontrato. Sono certo – aggiunge Cavino – che ora si farà piena luce su quanto è stato edificato e che si prenderanno le opportune misure del caso. In questi ultimi anni – sostiene Cavino – ho presentato numerosi esposti alla Procura della Repubblica e segnalato diversi presunti abusi che si stavano compiendo all’interno della Riserva Statale del Litorale Romano. Anche per questa vicenda dobbiamo constatare che i Verdi avevano ragione e che tale sequestro dimostra insieme a diversi altri che la nostra Riserva sta subendo una vera e propria aggressione, non pienamente tutelata dall’attuale forma di gestione. Per questo dal mese di Luglio abbiamo avviato una raccolta di firme, non solo per chiedere la tutela di un bene ambientale di inestimabile valore, ma chiedendo l’affidamento della gestione della Riserva alla Regione Lazio. In tal modo di avrebbe la possibilità di inserire la Riserva all’interno delle aree protette regionali con conseguenti maggiori finanziamenti e si creerebbero almeno un centinaio di posti di lavoro a tempo indeterminato”.
“Sono già 2000 le firme raccolte – sostiene Cavino - e mi auguro che tale proposta positiva dei Verdi venga accolta dagli organi preposti e dalle altre forze politiche”.
“Attendiamo – conclude Cavino - l’esito delle indagini. A questo punto credo sia il caso di creare un tavolo tecnico politico tra il Municipio e il Comune di Roma per verificare tutte le edificazioni che si stanno facendo e che si sono fatte all’interno della Riserva e si dia uno speciale incarico ai Vigili Urbani di monitorare costantemente eventuali abusi edilizi. Sarebbe il caso che il Comune di Roma ripensi in chiave ecologica ai patti territoriali metà dei quali ricandono all’interno della Riserva Statale del Litorale Romano”.
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