"Infernetto e Dintorni" è un blog realizzato dell'Associazione Culturale Infernetto e Dintorni, ideato con lo scopo di agevolare lo scambio di opinioni tra gli abitanti dell'Infernetto e del X Municipio, ex XIII Municipio. L'obiettivo del blog è di fornire visibilità circa l'urbanizzazione del quartiere e le criticità ad essa connesse. Divulghiamo informazioni, condividiamo emozioni. L'Associazione è stata promotrice ed è stata fra i Soci Fondatori del Coordinamento Infernetto fino al 09/04/2016.

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sabato 13 ottobre 2007

"ALBERAZIONI"

Scritto da Giovanni delle Fratte

Circa un mese fa scrivemmo una lettera a vari assessorati, facendo presente che il quartiere o borgata Infernetto, ormai ha raggiunto circa 30.000 aventi diritto al voto.” Era un avvertimento per i prossimi canditati, alle elezioni locali”.
E abbiamo scritto che con le nuove nascite, secondo una legge Comunale o di Stato (ogni bimbo che nasce il Comune mette in terra un albero). E ogni casa costruita o su ogni lotto si ha il dovere di posare 4 alberi ad alto fusto, come da rilascio della licenza di costruzione. In, tutto con il “ pressappochismo”, potremmo raggiungere un totale di 83.000 alberi. Ora girando per la borgata, ad eccezione dei 200 alberi piantati in quella specie di Fast Food all’inizio della località il Macchione e quei 2 (due) pinetti messi in via Stradella, nei pressi dei “3 tre campi di pallone” non ci risultano piantati altri alberi.

Noi sospettammo che si stava facendo un rimboschimento nell’alto Lazio e siamo andati a vedere in parecchie località. Non abbiamo trovato niente di fatto, in pratica si è girato molto a vuoto. Ma la fortuna o la disgrazia, ha voluto che nel ritornare nella borgata ci imbattessimo in una località non tanto lontana, del grande raccordo anulare, il tratto esterno tra Via della Magliana, e la Via Ostiense, a cento metri dalla riva destra del fiume Tevere. Li in due o tre ettari di terreno confinanti con il Raccordo Anulare, forse un cinquecento o mille alberi sono stati piantati. Ora sono tutti secchi, nemmeno uno si è salvato, come non si sono salvati la maggior parte di quelli ripiantati nella pineta di Castel Fusano, dopo quel terribile incendio.

Ora coscienti, che dieci noci in un sacco, o una, non fanno rumore!? Vi domandiamo: ma chi sostituirà tutte quelle piante? Ma sono state pagate? Se si, con i soldi di chi? Nel contratto c’era un minimo di mantenimento? O no!? Erano stati garantiti?
O anche gli alberi sono entrati nel sistema consumistico paga, pianta, usa e getta?
Che sia possibile, ci domandiamo, se nella testa degli amministratori è stato progettato il tutto in maniera, che le nuove generazioni andranno, negli anni futuri, dentro Castelporziano o nel parco della Madonnetta. Visto che Castelfusano è interdetto a tutti, compreso i domenicali, dopo la trasformazione subìta in case chiuse.

Pensionati e lavoratori di strada socialmente inutili. (Le dieci noci), nel sacco vuoto.
Per Infernetto Comune Autonomo, con liste Civiche, (alla Grillo)? Così facendo sarà molto facile pulire il quartiere da atteggiamenti che non giovano al futuro dello stesso e di tutta la città.

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