Scritto da Edoardo Foti
Forse la migliore novità nella vita politica, molto immiserita, degli ultimi decenni. Domenica 14 ottobre si potrà votare direttamente il segretario di un nuovo partito. Per la prima volta non è la nomenclatura di un partito a eleggere il segretario ma i cittadini attraverso il voto diretto. Per la prima volta si cercherà di semplificare lo sgangherato e polverizzato scenario politico (circa trenta gruppi politici ed altrettanti partiti e partitini). Anziché due partiti ne avremo uno solo. Non è poco. Negli ultimi anni si è osservato un atteggiamento un po’ schizofrenico della popolazione italiana. Non si è fatto altro che indignarsi davanti al proliferare di partiti e partitini, poi, quando si è andato a commettere il proprio dovere al seggio elettorale si è fatto l’esatto contrario, qualcuno ha votato anche per il partito dello “zero virgola qualcosa”. Una patologia davvero strana, una patologia che fa crescere a dismisura il costo della politica. Tante cose buone abbiamo importato dagli States ma anche tante schifezze, questa delle Primarie si può classificare buona, non vi pare? Come si fa? Ecco come: verranno allestiti circa dodicimila seggi in tutto il Paese e saranno presidiati da 70 mila volontari. Saranno presenti circa duemila liste per 35mila candidati (tra uomini e donne). Il leader si sceglie barrando una delle liste che lo sostengono. Si vota dalle 7 alle 22. Le schede sono 2: una per l’assemblea costituente nazionale, una per quella regionale. Potranno recarsi alle urne anche i sedicenni, Per votare, bisognerà versare un euro, contributo minimo per le spese organizzative. Tutti potranno andare alle urne in quanto il voto non equivarrà all’iscrizione nel nuovo Partito Democratico (PD). Per conoscere il seggio più vicino dove andare a votare basterà collegarsi al sito www.partitodemocratico.it o chiamare al numero verde 800-281506. Chissà, potrebbe essere la volta buona che anche altri partiti e coalizioni seguano a ruota. Diamogli una spintarella.
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