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martedì 16 ottobre 2007

ROMA, STRADE PRIVATE: AN SCRIVE ALL’AVVOCATURA DEL COMUNE DI ROMA

Scritto da Fabrizio Santori


SANTORI(AN): “SOLO DOVERI E NESSUN DIRITTO PER I RESIDENTI”


“Onde evitare ulteriori incidenti che hanno coinvolto la cittadinanza e al fine di garantire l’incolumità degli automobilisti e dei motociclisti nonché dei pedoni del quartiere, abbiamo richiesto un intervento immediato per ricercare una soluzione definitiva e regole chiare ai problemi connessi alle strade private assoggettate in modo continuativo a uso pubblico” lo dichiara con una nota Fabrizio Santori, responsabile di Alleanza Nazionale per le politiche municipali di Roma che ha inviato una formale lettera di intervento al Sindaco di Roma e all’Avvocatura comunale

“Numerose strade private aperte al pubblico transito, percorse quotidianamente da centinaia di autovetture, con il risultato che periodicamente si presentano disastrate, colme di voragini e buche sono di fatto pubbliche, poiché assoggettate in modo continuativo a uso pubblico – prosegue la nota - esistono migliaia di casi in cui i residenti, ingiustamente definiti proprietari, hanno dovuto sostenere le spese di manutenzione straordinaria del manto stradale con costi che spesso sono difficili da sostenere per famiglie indigenti e anziani pensionati “.

“Citando numerose sentenze della prevalente giurisprudenza – prosegue il testo della nota inviata da Santori - la circostanza che una strada privata venga utilizzata per pubblico transito, qualora l’utilizzazione sia ratificata dall’ente pubblico con provvedimenti o comportamenti tali da dimostrare la volontà di prendere atto dell’inserimento della strada nel contesto viario, fa insorgere a carico dell’ente pubblico l’obbligo di assicurare che il transito stesso si svolga senza pericoli, con conseguente responsabilità aquiliana verso i terzi danneggiati dall’inosservanza di tale obbligo”.

“Per i cittadini residenti nelle strade private aperte a pubblico transito solo doveri e nessun diritto poiché non solo devono concedere l’accesso a tutti indistintamente ma la manutenzione di strade e dei marciapiedi ma soprattutto la responsabilità oggettiva per eventuali danni potrebbe spettare esclusivamente alle loro tasche mentre l’Ama, da contratto, non effettua la raccolta dei i rifiuti solidi urbani e la pulizia della via, senza dimenticare che l’illuminazione è anch’essa a loro carico – conclude la nota - da troppi anni i residenti attendono la vicinanza delle istituzioni se non fosse altro che l’acquisizione al patrimonio capitolino li farà sentire, almeno sulla carta, cittadini di Roma mentre abbiamo la sincera speranza che una risposta chiara da parte dell’avvocatura faccia emergere una concreta e trasparente condotta giuridica che l’amministrazione intende assumere a proposito delle strade private assoggettate in modo continuativo a uso pubblico”.


Roma 16 OTTOBRE 2007


ECCO LA LETTERA INVIATA ALL'AVVOCATURA DEL COMUNE DI ROMA

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