"Infernetto e Dintorni" è un blog realizzato dell'Associazione Culturale Infernetto e Dintorni, ideato con lo scopo di agevolare lo scambio di opinioni tra gli abitanti dell'Infernetto e del X Municipio, ex XIII Municipio. L'obiettivo del blog è di fornire visibilità circa l'urbanizzazione del quartiere e le criticità ad essa connesse. Divulghiamo informazioni, condividiamo emozioni. L'Associazione è stata promotrice ed è stata fra i Soci Fondatori del Coordinamento Infernetto fino al 09/04/2016.

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lunedì 1 ottobre 2007

SICUREZZA

Scritto da Giovanni delle Fratte.

Cerchiamo di contattare molti assessorati per un problema di cui in questo momento (ad estate finita) si sta parlando molto frivolamente: della messa in sicurezza dei quartieri della città di Roma. Egoisticamente e con arte viene attribuita la colpa agli extracomunitari (ora non più extra), ai “vù cumprà” che hanno finito il lavoro stagionale nelle spiagge romane, ai lavavetri, agli zingari italiani, a tutti coloro che chiedono elemosine: insomma, una battaglia contro i poveracci. Inoltre, si vuole dare più potere alla Polizia Municipale. Tutto questo perché c’è una grande confusione amministrativa da nascondere deviando i problemi Costituzionali, i tanti che assillano i quartieri, e diciamolo, anche l’Infernetto.

Ad esempio: quando verranno messe in sicurezza le 450 strade del quartiere? Non è una questione di buche o di salvagenti laterali ma sono questioni di salvezza e di vita. Logicamente non parliamo della zona alberghiera di Via W. Ferrari, ma del resto del quartiere, come non si allude alla località Riserva Verde. Si scrive di quelle strade (450) che da quando esistono (come varchi) non sono mai state considerate del Comune di Roma. Qualcuno ha deciso che quelle inferiori ai dieci metri facciano parte di un’altra Repubblica. Per quanto riguarda la toponomastica, è stato attuato un solo intervento, i cartelli stradali, (ora trasformati in cartelli pubblicitari con l’attenuante della freccia). Per altri interventi civici comuni, bisognerà aspettare altri 50 anni? Detto questo ci piacerebbe inneggiare al cambio di nome del quartiere, da Infernetto a Città di Castelporziano. Inoltre, abbiamo una domanda, non leggera che rivolgiamo anche a tutti quelli che si presenteranno alle prossime elezioni, e a quelli che hanno “sparvierato” in tutti questi anni: ma per le istituzioni, i cittadini italiani dell’Infernetto partecipano tutti all’articolo 3 (tre) della Costituzione Italiana!?
In attesa di qualche conferma vorremmo aprire un preambolo, visto che noi sappiamo e che voi sapete che noi potremmo sapere.

Da Scritti Corsari

I cittadini che si illudono che (per esempio con i referendum, con le petizioni popolari) si comincino a raccogliere le messi che essi hanno seminato, non si accorgono che la “partecipazione” delle masse alle grandi decisioni storiche “formali” è in realtà voluta dal potere; il quale ha appunto bisogno di consumo di massa e di una cultura di massa. La massa partecipante, inoltre, anche se formalmente conservatrice o progressista, è manipolata dal potere attraverso l’imposizione di “altri” valori e altre ideologie: imposizione che avviene nel vissuto, e nel vissuto avviene dunque anche l’adozione. Sicché le masse vivono nuovi valori e nuove ideologie (il conservatorismo da una parte, il progressismo dall’altra).
Pier Paolo Pasolini (Scritti corsari) 1974.

Noi aggiungiamo: il Pier Paolo Pasolini aveva pienamente ragione, solo che il quartiere Infernetto nel 1974 era stato diviso da decenni, con varie lottizzazioni vedi Immobiliare Romana e i vari “Principi della Chiesa”. Con il solito sciame di furbetti, ora trasformati in “quaquaraqua.”?
(E adesso?!) Si cercherà di salvare il salvabile dal degrado programmato, facendo un quartiere progressista? Al massimo una città con la forza degli attuali 30.000-40.000 residenti, aventi diritto al voto.

Pensionati e lavoratori di strada socialmente inutili.
Favorevoli alle liste civiche: per un Comune Autonomo alla Beppe Grillo

1 commento:

  1. E' difficile parlare di quello che facciamo senza cadere nel rischio "pubblicità". Mi scuso fin da ora per quanti riterranno questo mio intervento un abuso. Il mio intento è solo quello di rendere partecipi più cittadini possibile della nascita dell'istituto di Vigilanza del MUNICIPIO, XIII vigilanza, appunto. Il nostro intento è rendere più sicuro il terriorio che viviamo in prima persona, avendo sede a DRAGONA a pochi metri dal famoso cavalcavia "della discordia". La nostra speranza è quella di diventare un punto di riferimento per i cittadini, aiutando le forze dell'ordine a svolgere il loro delicato compito.

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