"Infernetto e Dintorni" è un blog realizzato dell'Associazione Culturale Infernetto e Dintorni, ideato con lo scopo di agevolare lo scambio di opinioni tra gli abitanti dell'Infernetto e del X Municipio, ex XIII Municipio. L'obiettivo del blog è di fornire visibilità circa l'urbanizzazione del quartiere e le criticità ad essa connesse. Divulghiamo informazioni, condividiamo emozioni. L'Associazione è stata promotrice ed è stata fra i Soci Fondatori del Coordinamento Infernetto fino al 09/04/2016.

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lunedì 25 febbraio 2008

Nino Manfredi




E’ un pomeriggio di fine inverno.
Entro in Chiesa.
Pochissimi fedeli.
Qualche donna tuttavia c’è: anziane o vedove, quelle che frequentano assiduamente tutte le funzioni a qualsiasi ora, sempre decorosamente vestite di nero, veri pilastri della Chiesa.
Verrà il giorno in cui
tutto sarà chiaro.
E allora sapremo, mentre adesso crediamo soltanto di
sapere.
Vabbè: esco dalla Chiesa e me torno risoluto a casa mia.
Entrando lascio mia moglie a guardarmi con espressione profondamente pensierosa, dopo che le ho detto il motivo per cui ho fatto tardi. Ceniamo.
Quand’abbiamo finito usciamo sul balcone.
Ci gustiamo una
splendida serata romano-lidense.
Forse è il clima gradevole, forse il
vinello sabino che ci siamo portati da Collevecchio, forse il fatto che siamo abbonati al teatro di Ostia che porta il suo nome, ma ad un certo punto ci viene spontaneo canticchiare il ritornello di “Tanto pè canta” del grande Nino.
Sì, proprio lui, Nino Manfredi.
Non finiremo mai di
ringraziarlo per la sua arte e per aver scelto Roma come sua città.
È
vero che ci restano i suoi film, ma da quando non c’è più ci sentiamo più soli, senza di lui.
Con lui se n'è andata una generazione di
grandissimi artisti.
Nonostante questo Nino è sempre stato semplice e
disponibile con tutti, senza assumere mai aria da divo.
Dentro di noi
Nino sarà sempre vero Rugantino.
Mica sarebbe male se lo Stato si
ricordasse di questo grande artista, sia per la sua famiglia che per noi cittadini che lo abbiamo sempre stimato, unico anche ad esprimere disincanto e disillusioni con la sua recitazione e con quel suo inconfondibile sguardo a metà tra l'ironico e il malinconico.
Ci manca
moltissimo.
Troppo!
Ah, sì, è vero…vi ho detto la verità.
Si è fatto
tardi, mia moglie rientra, dopo avermi detto che mi giudica un bambinone viziato.
Grande, grosso e bonaccione, ma poca spina dorsale.
Ma certamente non un uomo subdolo.
Poi, sulla soglia, si volta e,
guardandomi con un sorriso abbagliante, mi chiama. Vado da lei.
Dove?
A dormire.
Ciao, Nino!
Mario Pulimanti (Lido di Ostia –Roma)

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