Il 23 gennaio scorso all'Infernetto si è svolta la misurazione operate dai tecnici dell'ARPA Lazio alle 2 antenne installate negli ultimi mesi a via Tommaso Traetta e via U.Giordano.
Gli impianti, entrambi ripetitori per la telefonia mobile Wind, avevano scatenato sentite preoccupazionie tra i residenti, che hanno subito invocato un controllo sul rilascio delle autorizzazioni e sulle onde elettromagnetiche emesse dalle antenne.
Dopo numerosi esposti sporti dai comitati locali, sono giunti i tecnici dell'organo regionale incaricato a effettuare i controlli sulla regolarità di questi impianti, appunto l'ARPA.
Intervenuti il 23 gennaio scorso, hanno fatto delle rilevazioni nelle abitazioni antistanti le antenne, ed avuto riscontri negativi sulla violazione dei limiti imposti dal DCM 199/2003.
Quindi, in attesa dei verbali per la conferma, le antenne di via Traetta e di via Giordano sono a norma.
Ma la preoccupazione ora verte su un altro aspetto, sempre legato al tema dell'elettromagnetismo: la presenza (vedi foto) di un elettrodotto sito lungo via Traetta e che si espande dalla Colombo fino a entrare nella Tenuta Presidenziale. Sono stati i tecnici stessi a far notare il pericolo alla salute che deriverebbe dalla presenza di questi cavi ad alta tensione.
"Dal canto mio" - dichiara Christian Curati, membro del comitato di quartiere Il Macchione - "ho segnalato con apposito fax il fatto all'ARPA, mettendo in conoscenza l'osservatorio per l'elettrosmog del XIII Municipio, che dovrebbe perlomeno sollecitare le autorità preposte".
A creare allarmismi è però la storia di una signora residente a via Traetta, la quale ha visto morire in pochi mesi il marito e un parente lì residente per tumore al sangue.
Questa tragedia potrebbe essere collegata proprio all'inquinamento "elettromagnetico" creato dalla presenza di questi tralicci, che passano proprio sopra le case di via Traetta.
"Se si appurasse la difformità rispetto alla normativa (sempre la DCM 199/03), solleciteremo l'interramento dei cavi! - annuncia Curati, da 2 mesi ormai alle prese con la spinosa questione.
Ci sarebbero inoltre gli estremi per una denuncia in Procura della Repubblica.
Info Macchione:
335-8050654
Gli impianti, entrambi ripetitori per la telefonia mobile Wind, avevano scatenato sentite preoccupazionie tra i residenti, che hanno subito invocato un controllo sul rilascio delle autorizzazioni e sulle onde elettromagnetiche emesse dalle antenne.
Dopo numerosi esposti sporti dai comitati locali, sono giunti i tecnici dell'organo regionale incaricato a effettuare i controlli sulla regolarità di questi impianti, appunto l'ARPA.
Intervenuti il 23 gennaio scorso, hanno fatto delle rilevazioni nelle abitazioni antistanti le antenne, ed avuto riscontri negativi sulla violazione dei limiti imposti dal DCM 199/2003.
Quindi, in attesa dei verbali per la conferma, le antenne di via Traetta e di via Giordano sono a norma.
Ma la preoccupazione ora verte su un altro aspetto, sempre legato al tema dell'elettromagnetismo: la presenza (vedi foto) di un elettrodotto sito lungo via Traetta e che si espande dalla Colombo fino a entrare nella Tenuta Presidenziale. Sono stati i tecnici stessi a far notare il pericolo alla salute che deriverebbe dalla presenza di questi cavi ad alta tensione.
"Dal canto mio" - dichiara Christian Curati, membro del comitato di quartiere Il Macchione - "ho segnalato con apposito fax il fatto all'ARPA, mettendo in conoscenza l'osservatorio per l'elettrosmog del XIII Municipio, che dovrebbe perlomeno sollecitare le autorità preposte".
A creare allarmismi è però la storia di una signora residente a via Traetta, la quale ha visto morire in pochi mesi il marito e un parente lì residente per tumore al sangue.
Questa tragedia potrebbe essere collegata proprio all'inquinamento "elettromagnetico" creato dalla presenza di questi tralicci, che passano proprio sopra le case di via Traetta.
"Se si appurasse la difformità rispetto alla normativa (sempre la DCM 199/03), solleciteremo l'interramento dei cavi! - annuncia Curati, da 2 mesi ormai alle prese con la spinosa questione.
Ci sarebbero inoltre gli estremi per una denuncia in Procura della Repubblica.
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